La storia di COMICON,
raccontata dall'inizio
COMICON nasce nel 1998 a Napoli come Salone Internazionale del Fumetto, organizzato da un gruppo di amici cementati dalla passione per il fumetto. Questi ragazzi e ragazze si uniscono inizialmente in una piccola libreria specializzata in fumetti nel centro storico, dove catalizzano l’attenzione di altri appassionati.
La scintilla di un festival
Siamo alla metà degli anni Novanta, una fase di grande fermento culturale ma anche di profonde trasformazioni generazionali. Nel mondo del fumetto autori come Andrea Pazienza e Attilio Micheluzzi non ci sono più da una manciata di anni e a Napoli, dove erano stati protagonisti di una felice stagione di festival e fiere, hanno lasciato un vuoto culturale che si fa sentire.
La passione per la Nona arte muove il venticinquenne Claudio Curcio, titolare, insieme a Dino De Matteo, della fumetteria Infinity Shop con la quale prova a movimentare le acque stagnanti della cultura fumettistica in città, invitando autori, gestendo riviste, organizzando alcuni incontri. La stessa passione che lo spinge a frequentare molti festival, in Italia e all’estero, da cui torna immancabilmente con l’idea di voler realizzare anche nella città partenopea un evento di fumetti, guardando - sin dal nome che sarà poi scelto - anche a esperienze d’oltreoceano. Tra gli obiettivi più ambiziosi c’è il desiderio di costruire un evento che metta al centro l’offerta culturale e di approfondimento. La scintilla creativa e l’idea di lanciare un festival “Napoli COMICON”, hanno preso forma.
Il debutto di “Napoli Comicon”
La fumetteria Infinity diventa così una sorta di centro per il reclutamento di volontari da mettere all’opera intorno a questa idea. Sono clienti, ormai abituali frequentatori del negozio anche solo per incontrarsi e condividere informazioni (pre-internet, quindi spesso parziali e imprecise…), ma anche disegnatori, autori, studiosi, qualche giornalista e qualche redattore editoriale. E molti semplici lettori.
A tutti Claudio propone di attivare le proprie competenze e conoscenze per un evento importante, che avrebbe dovuto partire con il piede giusto, con un’idea diversa, con un elemento distinguibile. Il nome Napoli COMICON, il primo logo (omaggio dell’autore Stefano Mandolese), la grafica, il programma, la promozione: tutti gli ingredienti sono prodotti del lavoro volontario di questi/e ragazzi/e. Anche la location fu distintiva, individuata in Castel Sant’Elmo, grazie alla lungimiranza dell’allora Soprintendente Nicola Spinosa, il punto più alto di Napoli, ma anche il più lontano nella percezione degli abitanti e dei turisti, che ne hanno a lungo sottovalutato le potenzialità.
Fu così che, nell’ottobre del 1998 quel gruppo di persone realizzò, in un umido ottobre, la prima edizione di Napoli COMICON. E districandosi fra ingenuità logistico-organizzative e mancanza di esperienza (qualcuno passò una notte chiuso in quel Castello medievale), ma con ospiti e mostre prestigiose - Lorenzo Mattotti, Joe Sacco, Miguel Ángel Martín - offrì un evento culturale memorabile, molto apprezzato dal pubblico e dagli operatori, dai partecipanti e dalla critica. Insomma, una prima edizione tanto splendida quanto economicamente fallimentare.
L’affermazione e la (complicata) crescita
La prima edizione di COMICON fu, dal punto di vista economico, un disastro i cui strascichi finanziari e psicologici sarebbero durati diversi anni. Sono ancora vivi i ricordi di quando alcuni membri del gruppo fondatore si ritrovarono, dopo vari mesi, attorno a un tavolo. Claudio, Paola e alino, guardandosi in faccia, si dissero: “beh, riproviamoci!”. E con un manipolo di generosi sconsiderati – Alessandro, Costantino, Italo, Antonio, Mariella – lo fecero davvero, ripartendo con una seconda edizione, nel 2000, presso Villa Pignatelli, ospite d’onore il grande maestro del fumetto francese Enki Bilal. E proseguirono ancora, ritornando nel 2001 nella sede iniziale di Castel Sant’Elmo e l’artista argentino José Muñoz come ospite d’onore.
I primi anni Duemila sono stati perciò una fase contraddittoria e difficoltosa per i membri di COMICON. Da un lato c’era il peso delle responsabilità economiche, in bilico tra budget risicati, debiti accumulati da sanare e speranze di sponsorizzazioni e finanziamenti istituzionali che arrivavano con il contagocce e senza garanzie di continuità, costringendo a “straordinarie” nottate, assenze dalla vita sociale, mesi di pizze per cena davanti allo schermo. Dall’altro, però, restava la fiducia di poter realizzare il grande obiettivo sempre sognato: contribuire ad affrancare il Fumetto dalla sua percezione di mero intrattenimento infantile o per fissati, artisticamente debole e poco considerato o curato nelle attività espositive, così come in quelle festivaliere prive di una vera, ricca offerta culturale e anche didattica.
In questi anni la realizzazione di COMICON fu resa possibile grazie alla possibilità per ciascuno di poter contare su altre entrate. Ma se per diversi anni nessuno riuscì a vivere del solo lavoro per il festival, la grande famiglia dell’Associazione COMICON si allargava a nuovi professionisti di talento, come Luca Boschi, uno dei massimi esperti internazionali di fumetto, che dal 2001 prese il ruolo di Direttore Culturale.
Intanto, il piccolo evento – ma anche il primo – del Sud Italia cresceva in contenuti e mostre, seguendo l’idea di concentrare l’attenzione ogni anno su un “Paese ospite”, che dal 2001 al 2006 ci permise di invitare per la prima volta in Italia artisti da Spagna, America latina, Stati Uniti, Canada, Francia, Belgio, Corea del Sud, Giappone, Gran Bretagna, Germania. E insieme agli ospiti andarono aumentando gli espositori e i visitatori, affermando COMICON come uno dei maggiori festival dedicati al fumetto prima in Italia, poi in Europa, anche grazie a diverse collaborazioni internazionali di altissimo profilo, alimentate da quella propensione a fare rete che avrebbe portato alla costituzione nel 2014, per la prima volta, di un Network Europeo dei Festival di Fumetto e nel 2020 di RIFF - Rete Italiana Festival di Fumetto presieduta alla sua nascita proprio dal nostro Claudio Curcio.
Mentre il festival si consolidava, il desiderio di creare eventi innovativi fece un altro passo avanti importante nel 2006, con una nuova avventura: inaugurammo GAMECON, fiera dedicata ai mondi del gioco che per la prima volta in Italia radunò insieme i settori del videogioco, del gioco da tavolo, del gioco di ruolo e di carte collezionabili, affiancati da esibizioni e raduni cosplay. Fu un’altra fatica, ma anche l’inizio di una nuova fase: trovare un modo per proporre al pubblico italiano la possibilità di conoscere e vivere altri settori della cultura pop. E funzionò… finché anche questa crescita si trasformò in nuove difficoltà. La “fatica di crescere” sarebbe toccata anche a noi.
Quando COMICON diventò un grande evento
Con l’edizione 2007, ormai stabilmente ricca di contenuti e ospiti internazionali, avevamo deciso di abbandonare la logica del Paese ospite, inventandoci un’idea originale di tema portante: ogni anno, un colore diverso da cui farci ispirare per progettare mostre e attività. Operatori e visitatori accolsero bene l’idea e arrivarono in molti, al punto che nell’edizione del 2009 dovemmo chiudere gli ingressi a causa dei limiti di capienza di Castel Sant’Elmo. Dalla frustrazione del pubblico e nostra uscimmo con una convinzione: ci serviva più spazio. E la soluzione era una sola.
Il 2010 fu perciò un anno di svolta. Il festival si sdoppiò e, al contempo, unì insieme le sue due anime: COMICON e GAMECON diventarono una cosa sola, ovvero un unico grande “Napoli Comics & Games” svolto in due location. A Castel Sant’Elmo concentrammo le attività legate al Fumetto e le proiezioni di film, mentre presso la sede fieristica della Mostra d’Oltremare collocammo gli espositori e le attività legate ai mondi del Gioco, del Videogioco e del Cosplay. Con il 2012 l’evento salutò la “casa” storica di Castel Sant’Elmo, e si installò definitivamente presso la Mostra d’Oltremare, inaugurando alcune novità (come la nascita dell’area Asian Village) e diventando progressivamente l’evento più ampio in termini di pubblico di tutto il calendario fieristico del Sud Italia, secondo per importanza alla sola Lucca Comics & Games, che dalla fine degli anni ‘60 si svolgeva nella città toscana. Contestualmente al cambio di location e ampliamento dei segmenti espositivi, la rinnovata fiducia nelle nostre forze ci spinse a creare un nuovo ramo di attività, di tipo editoriale: nello stesso anno nasce infatti COMICON Edizioni, la nostra etichetta che inizia a pubblicare straordinari autori internazionali quali Moebius, Robert Crumb, Gilbert Shelton, Milo Manara, Tanino Liberatore, Dave McKean…
La maturazione del nostro festival era anche l’effetto di un’evoluzione organizzativa. Finalmente potevamo considerare COMICON il nostro lavoro a tempo pieno, tutto l’anno, e il gruppo di lavoro aveva deciso con il 2009 di darsi una struttura costituendo la Società Cooperativa Visiona, che avviò le prime assunzioni. Nasce così la forza e la voglia di investire in nuovi progetti: nel 2011 lanciamo Salerno COMICON, vero e proprio spin off del nostro festival che durerà per quattro anni; e nel 2014 parte VideoGameShow organizzato con ESL Italia, una nuova e pionieristica fiera dedicata al gaming, ai creator e all’intrattenimento digitale che vivrà per cinque edizioni, alcune a Napoli e altre a Milano.
A partire dall’edizione 2015, per celebrare ogni anno un diverso maestro del fumetto italiano, decidemmo di istituire la figura del Magister. Fu un anno speciale, segnato da un nuovo traguardo storico: quota 100.000 visitatori. Iniziò inoltre a collaborare con noi Carlo Cigliano, il primo vero professionista che abbia integrato i nostri ranghi, dapprima con il ruolo di Direttore Commerciale e Marketing e oggi nostro Amministratore Delegato. Già Direttore della Mostra d’Oltremare e responsabile della strategia e marketing di numerose aziende, Carlo ci ha aiutati a definire un percorso di medio-lungo termine, tracciando scenari inesplorati e avviando una riorganizzazione interna che ci ha consentito di migliorare il conto economico e di dialogare con istituzioni e partner di primo piano sulla scena nazionale e internazionale.
Con il 2017 ci lasciammo alle spalle tutte le fiere spin off, per continuare a crescere con le attività che avevamo ormai imparato a realizzare al meglio: sempre più mostre di fumetto, esposte in musei e gallerie in Italia e all’estero; e sempre più cura per il nostro grande festival COMICON, che nel 2018 – facendoci un regalo in occasione del suo ventesimo compleanno – arriva a totalizzare 150.000 visitatori. L’anno dopo rivoluzioniamo la gestione dei contenuti, integrando un altro professionista (conosciuto quasi venti anni prima in occasione di una nostra memorabile mostra in Corea del Sud). Arriva così Matteo Stefanelli, docente universitario e consulente marketing per diverse media companies, fumettologo noto a livello internazionale che assume il ruolo di Direttore Artistico, con il compito di riorganizzare l’ormai tentacolare programma del festival, innovando e coordinando il lavoro dei Curatori delle sezioni di cui si compone COMICON.
Il futuro è “comiconiano”
Tra il 2019 e il 2022 molte cose sono accadute e, con esse, è arrivata la consapevolezza di essere diventati un’organizzazione matura. Le nottate si fanno lo stesso, le feste si saltano lo stesso, e le responsabilità sono cresciute, però ora tutto si affronta con un altro passo. Nel nome del nostro festival, dal 2019, abbiamo associato l’espressione “cultura pop”: COMICON è ormai uno dei maggiori eventi di intrattenimento crossmediale della scena europea e internazionale, un “Festival Internazionale della Cultura Pop” il cui cuore continua a battere per il Fumetto. Nuovi affermati professionisti sono entrati in squadra: qualche giovanissimo cinquantenne, alcuni temprati ventenni, e un sacco di trenta-quarantenni che formano la base del nostro staff, vicino ormai alle 30 unità. Nel 2020 e 2021 il festival si è dovuto fermare a causa dell’emergenza sanitaria, ma non ci siamo fermati noi, impegnati a produrre decine di mostre esposte in tre continenti, e a riorganizzare i ruoli interni per farci trovare pronti alla ripartenza.
Nel 2023, per la prima volta, oltre alla classica edizione a Napoli, COMICON è arrivato anche a Bergamo, con un nuovo festival di tre giorni inserito nel programma ufficiale della Capitale Italiana della Cultura 2023. Un’espansione che è costata fatica ma che ci ha subito regalato nuove soddisfazioni, e che ci permette oggi di raccontare – su un sito interamente rinnovato in quell’anno, proprio per celebrare un nuovo inizio – l’evoluzione del sogno condiviso da Claudio e gli altri fondatori, nutrito con la passione che coltiviamo tutti insieme.
Oggi COMICON è infatti una squadra giovane, affiatata, attraversata dall’energia di chi insegue nuove sfide. Un gruppo solido grazie al contributo di tanti talenti “comiconiani” diversi. A partire da Antonella Cavaliere, che guida l’amministrazione con cura e precisione “alla virgola”. Bruno De Fazio, che con Francesca Curcio, Sergio Dell’Isola, Thomas Antonio Ryan, Rosario Centrella e Alessandra Sacco tengono sotto controllo la produzione, gli allestimenti, le relazioni commerciali. Gabriele Russo, che coordina la programmazione dei contenuti come un eclettico professionista. Fabrizia De Marinis, che segue il personale come una madre scrupolosa. Alexandra Affatato, che cura gli ospiti cercando di farli sentire accolti come fossero in una splendida vacanza. E poi il team editoriale con Raffaele De Fazio, Emanuele Soffitto, Lorenzo Raggioli e Walter Di Pino, che ispira i lettori di COMICON Edizioni con scelte ambiziose e cura editoriale di pregio. Kevin Scauri e le smm Alessia Memoli e Carmen Cavallo, che continuano a fare crescere la nostra presenza digitale. Nicoletta Rondinella, Paola Damiano (“Presidentessa!”) ed Erika Torlo, che progettano, realizzano e accompagnano le nostre mostre in giro per l’Italia o per il mondo, sempre col sorriso. Il nostro Direttore creativo Roberto Policastro, che con Bruno Scafuro e Gaia Accardo disegna l’immagine e le grafiche di tutte le attività, provando ogni volta a sorprendere. Peppe Colella, che gestisce e implementa - anche di notte - il nostro servizio biglietteria, supportato dal giovane IT manager Maurizio Testa. E infine tutta la ricca, variegata e poderosa rete dei nostri Curatori di area (Francesco Marchetti, Emilio Cozzi, Mauro Monti, Silvio Franceschinelli, Antonio Di Napoli, Angelo Cavallaro, Domenico Guastafierro, Gabriella Orefice, Francesco Anderini, Arturo Marcucci, Ilaria D’Angelo, Luca Coppola, Andrea d’Orso, Rocco Paladino, Olimpia Matteucci, Paolo Rinaldi, Antonio Fucito) che pianificano le centinaia di appuntamenti unici capaci di rendere speciale ogni edizione di COMICON. Senza dimenticare i professionisti che ci seguono anche loro con passione da tanti anni, i commercialisti Enzo Ghionni e Paola Verrusio per la parte fiscale, l’avvocato Sergio Mazzarella per quella legale, Maria Rosaria Giampaglia e Francesco Tedesco come addetti stampa. Tutti insieme, sotto i numi tutelari di Luca Boschi e Dino Di Matteo, che non ci sono più. Ma che sono sempre con noi.
La storia di COMICON, insomma, è la storia di un gruppo di persone che ha vissuto - e continua a vivere - il festival come un’avventura, oltre che un impegno. Un’avventura di oltre un quarto di secolo che tuttavia, come per tutti i grandi eventi dal vivo, a ogni edizione sembra rinnovarsi, eternamente nuova.
Condividi con noi la tua idea per COMICON. Entra in contatto!